Copertina Craj

Il film è dedicato alla memoria di Matteo Salvatore

Cos'è Craj


A sinistra: Teresa De Sio e Giovanni Lindo Ferretti sul set di "Craj".
A destra: Uccio Aloisi, Antonio Maccarone, Antonio Piccininno e il regista, Davide Marengo

Il tema della memoria, delle radici culturali, del sapore della vita si condensa in questo inatteso viaggio attraverso uno spettacolo (quello di Teresa De Sio con Giovanni Lindo Ferretti) e l’omaggio a quattro eccezionali cantori della musica pugliese. Un film-concerto? Una fiaba barocca nei luoghi della Taranta? Un documentario su musicisti oggi amatissimi dai più giovani? Una testimonianza di teatro del corpo e della voce? Craj è certo tutte queste cose, ma è soprattutto un’esperienza collettiva catturata dalle cineprese e trasformata in film.
(dal comunicato stampa di "Venice Days 2005")

Coniugare tre codici espressivi tanto diversi tra loro come il documentario, la fiaba, il concerto mi sembra essere la scommessa di questo “film sullo spettacolo della vita” che nasce da uno spettacolo di successo e diviene cosa altra per la presenza- avvertita, cercata della macchina da presa. E’ ormai tradizione della selezione concludere con un omaggio al linguaggio universale per eccellenza, la musica, e farlo con attenzione alle radici culturali che sono la nostra bandiera. Craj è tutto questo, e anche l’incontro con quattro uomini straordinari.
(Giorgio Gosetti)

Note di Regia di Davide Marengo

“CRAJ” è un viaggio ideale attraverso la terra e la musica popolare della Puglia, intrapreso dal servo Bimbascione, interpretato da Teresa De Sio, e dal suo principe Floridippo, interpretato da Giovanni Lindo Ferretti.
Lei a piedi e lui a cavallo, s’incamminano verso il profondo sud della Puglia. Lungo il percorso s’imbattono nei maggiori rappresentanti della musica del Gargano e cioè nei Cantori di Carpino, Antonio Maccarone e Antonio Piccininno, nel grande cantastorie Matteo Salvatore da Apricena in provincia di Foggia, recentemente scomparso, e nel salentino per eccellenza, Uccio Aloisi.


Da sinistra a destra: Matteo Salvatore, Uccio Aloisi, Piccininno e Maccarone.

Quattro maestri ottantenni che con la loro musica travolgente e commovente, e con il racconto diretto della loro storia e della loro vita, ci aprono le porte di una tradizione che fa incontrare l’antico e il moderno e che ancora ha molto da insegnare.
E’ un viaggio nella memoria che vuole restare nel Domani, come una necessità incontrollabile. Una grande, indimenticabile, festa popolare.

Nel 2004 ho intrapreso un lungo viaggio in Puglia e sono rimasto colpito dalla quantità di tradizioni e costumi diversissimi tra loro. Cercavo da mesi il modo di dar forma alle mie emozioni quando ho letto su un giornale la notizia dell’inizio di una tournè ideata da Teresa De Sio e scritta con Giovanni Lindo Ferretti, che si preannunciava come straordinaria. Era la tournè del concerto di “CRAJ”.

Conosco Teresa da molti anni e le ho subito comunicato la mia idea di trasformare in soggetto cinematografico il “viaggio” teatrale e musicale del suo spettacolo. La sua risposta è stata immediatamente positiva e ci siamo messi in moto per concretizzarla.


Teresa De Sio e Giovanni Lindo in diversi momenti del concerto di “Craj”.

Pensare a “Buena vista social club” è inevitabile ogni volta si associ il cinema a musicisti ultra settantenni ancora in attività. Ma vedendo il concerto dal vivo il rimando a qualcosa di già fatto è svanito subito e abbiamo elaborato, con Teresa De Sio e Paola Papa, l’adattamento cinematografico del concerto di “CRAJ”.

Il concerto racconta un ideale viaggio musicale che Teresa e Giovanni Lindo compiono dal vivo nell’arco di due ore e mezza, suonando su quattro palchi disposti a cerchio e con il pubblico nel mezzo, circondato da una scenografia che ricorda la piazza di un paese in festa. I due viaggiatori presentano ad ogni tappa del loro ideale percorso, una diversa realtà musicale della tradizione pugliese, rappresentata dai Cantori di Carpino, da Matteo Salvatore e da Uccio Aloisi.

Vedendo lo spettacolo dal vivo sono rimasto coinvolto dall’energia che emana e dall’emozione che aveva rapito me come il resto del pubblico presente all’evento, vero e proprio coprotagonista dello spettacolo. Anche se l’evento dal vivo è irripetibile, il mio obiettivo era quello di restituire al futuro pubblico cinematografico l’energia e l’esperienza quasi fisica dello spettacolo, aggiungendo le preziose testimonianze di vita diretta dei quattro musicisti ottantenni ripresi nel loro quotidiano.


A sinistra: Piccininno e il gruppo di Aloisi suonano dopo cena
A destra: Uccio Aloisi in altalena con Puccia


Come il concerto, il film “CRAJ-domani” è il racconto in prima persona del “servo” Bimbascione, interpretato da Teresa De Sio, che ci narra del meraviglioso viaggio intrapreso alla ricerca del gigantesco “ragno” che è apparso in sogno al suo padrone, il Principe Floridippo, interpretato da Giovanni Lindo Ferretti. Quella famosa tarantola salentina che pizzicava le donne nei campi per il cui veleno l’unico antidoto era la musica.

E infatti, partendo dal Gargano, passando per Apricena (Foggia) e terminando nel profondo sud del Salento, il viaggio si trasforma in una vera e propria “cura” musicale che aprirà gli occhi di Floridippo al mondo terreno e luminoso della musica popolare, così diverso dal mondo scuro e solitario della sua biblioteca sotterranea che lo stava accecando e appassendo.

Attraverso questo viaggio ideale conosciamo i travolgenti sonetti d’amore dei Cantori di Carpino, i cui maestri sono Antonio Piccininno e Antonio Maccarone, ripresi anche nelle loro abitazioni.
Ascoltiamo le canzoni amare e ironiche di Matteo Salvatore e i suoi racconti di fame e povertà.
E balliamo con l’ipnotizzante pizzica di Uccio Aloisi, che ci parla anche del suo passato di scavatore di pozzi d’acqua sorgiva.
Il tutto intervallato da momenti del concerto stesso, nel quale numerosi musicisti, giovani e non, accompagnano i maestri con eccezionale coinvolgimento.


A sinistra: Giovanni Lindo Ferretti durante le riprese nel frantoio
A destra: il set del Frantoio

“CRAJ” si sviluppa, quindi, su tre livelli di racconto, distinti anche da tre tecniche di riprese differenti: il Viaggio nella terra di Puglia intrapreso da Teresa/Bimbascione e da Giovanni Lindo/Floridippo, girato in pellicola super 16mm.
Il concerto dal vivo, girato con telecamere digitali e super 8. Le interviste ai quattro Maestri di musica popolare ripresi nel loro quotidiano, girate in digitale e pellicola super 16mm.

Il film mescola il genere musicale, quello della “favola”, quello del documentario e quello tradizionale. E’ un film più da “vivere” che da raccontare perché è profondamente emotivo, come la musica che ci fa ascoltare. Un film che, prendendo spunto dal titolo “CRAJ”, che in dialetto del sud significa ‘domani’, vuole imprimersi nella memoria, vuole salvaguardarla e farla restare nel Domani, come una preziosa necessità.


Due momenti di backstage durante le riprese ad Ostuni.

Gianluca Arcopinto ha coraggiosamente deciso di produrre il film l’istante stesso in cui, con Luisa Pistoia, Marialaura Giulietti e Teresa De Sio, glielo abbiamo proposto.

E’ stato un film complesso da realizzare a causa delle poche risorse disponibili e a causa della particolarità del film stesso, difficile da spiegare e da promuovere ad eventuali partner economici. Ma è nella natura stessa di questo progetto quella di essere spartano, frutto di generosità ed entusiasmo, prima che di mezzi tradizionali e ricchi del cinema comune. Povero di mezzi ma ricco di energia e di passione, “CRAJ-domani” è stato possibile realizzarlo soprattutto grazie all’entusiasmo di tutti quelli che c’hanno lavorato.

Ogni operatore, tecnico o capo reparto che vi ha preso parte ha messo nel film un valore aggiunto che forse in altre occasioni non è stato possibile ottenere.